C’è stato un periodo della mia vita in cui l’acquisto compulsivo di mobiletti, giocattoli e tappetini molto cool, era paragonabile a quello di biancheria di pizzo e tacchi alti: mi è tornato in mente, come un fiume in piena, visitando la Design Week speciale @Ki.D.S – kids design at superstudio.
In questi giorni, poi, mi sono accorta d’avere parecchie amiche che misteriosamente si stanno interessando alle culle, quindi ho deciso di selezionare alcuni oggetti che mi hanno emozionato e che hanno in comune il riciclo e il recupero della memoria.
Entrambe le tematiche sono state molto importanti nella mia vita di neo mamma. Il riciclo è una necessità e una virtù, mentre il recupero della memoria è inevitabile: i bambini riescono a farti rivivere ricordi sedimentati, incrostati sull’anima. Tanto vale prenderne coscienza e non smettere più di dare valore al proprio archivio d’istanti.
Tralascio i bellissimi lettini olandesi di &me perché le madri italiane non sono a prova d’ansia; pare che i designer nordici non abbiano la nostra fissazione per gli spigoli e non siano ossessionati dal pensiero che il tenero frugoletto vada in mille pezzi al primo sguardo (figuriamoci contro sbarre di metallo stile vintage).
Applauso al passeggino di Joolz che si ripiega e si espande in tutti i modi pensabili e che ha pensato di far ripiegare il packaging in modo così divertente che quasiquasi rifaccio un figlio per comprare la scatola (scherzo).
Lallo, di Alicucio, è un po’ cavallo, un po’ amico, un po’ scatola per i colori e banco da disegno. È realizzato con pallet, corda, multistrato e manico di scopa.
I carillon di Georges, invece, sono delicate scatole di formaggio.
Ma il pezzo che mi ha rubato il cuore, è il pendente che vedere fotografato in copertina. È di Fränze Straessle: ogni pezzo è diverso e l’artista per realizzarlo fa compilare un piccolo questionario all’acquirente, in modo che l’oggetto finale, pieno di poesia, rappresenti il suo carattere. Memoria allo stato puro. Ho scelto di fotografare quello che vedete perché si sono un taglia biscotti, un filtro per il tè simile al primo che io abbia mai posseduto, un pendente di cristallo come il lampadario di mia nonna, i puzzle che facevo per ore e i bottoni automatici che ho imparato a cucire per fare i vestitini alla Barbie.
Dove: I pezzi citati si trovano da unduetrestellaSTORE, in Via GB Vico, 1 a Milano, lo spazio creato da Paola Noé che da anni porta avanti una speciale ricerca su oggetti, libri, e arredamento vintage legato al mondo del bambino, con particolari soluzioni che vogliono accostare il vecchio con il nuovo, la storia con il design contemporaneo.