Avete mai preso in considerazione l’aeromodellismo come possibile attività ludica? Di sicuro non io, almeno fino a quando ho visto volare a Lazise – sulla sponda veronese del lago di Garda – gli idrovolanti del G.A.G.
G.A.G. sta per Gruppo Aeromodellistico del Garda: dal 1992 riunisce le persone appassionate di modellismo dinamico del Garda e dintorni. Il gruppo ha un campo di volo a fondo erboso nei pressi di Caprino Veronese (Vr), con una superficie di 15.000 mq in una piana panoramica.
Domenica, invece, i soci del G.A.G. e i loro ospiti stranieri si sono dati appuntamento per una manifestazione sull’acqua: una giornata trascorsa al sole, sulla spiaggia, tra pezzi di ricambio, batterie, taniche di miscela, asciugamani stesi per assistere alle evoluzioni e fare il pic nic.
L’emozione di veder volare un aereo ha tenuto tutti – grandi e piccoli – incollati con gli occhi tra cielo e flutti del Garda. Uno spettacolo troppo bello per tralasciare l’occasione di chiedere al presidente del G.A.G., Massimo Azzali, come funziona questo gioco: chi sono i soci? Che età hanno? Come si comincia? Per una totalmente a digiuno dei fondamentali, le domande potevano essere infinite.
L’aeromodellismo comincia proprio nel modo più ovvio: rimanendo incantati e perdutamente innamorati del volo. Non necessariamente, però, chi pratica aeromodellismo ha mai volato sul serio nella propria vita. Ci sono ex-piloti o piloti civili – come il presidente Azzali – ma anche tanti pensionati e ragazzini; tuttavia, le probabilità che questi ultimi, una volta raggiunta l’età necessaria, cerchino di volare loro stessi, sono abbastanza elevate. Pare che la passione dell’aria sia una malattia.
Il primo investimento non è molto elevato: comprare un buon modellino, molto semplice, facilmente riparabile perché fatto in materiali leggeri e schiumosi, può costare un centinaio di euro.
Il G.A.G. mette addirittura a disposizione per i neofiti dei modellini-scuola: rompere il giocattolo è un attimo e pilotare la prima volta non è così facile e immediato. Un socio, mentre mi accompagna a fare un giro sul pontile da cui comandano le esibizioni, mi racconta che – prima o poi – tutti i modellini fanno una brutta fine.
Non esiste un tetto di spesa e d’impegno. Chi si appassiona può continuare a comprare modellini sempre più complessi o fare il salto: comprare il progetto e cimentarsi nella costruzione, partendo direttamente dal legno di balsa. Il passo successivo – per pochi – è disegnare anche il progetto: rarissimi sono quelli che costruiscono da soli anche i motori.
Non solo abilità di volo, quindi: servono anche capacità da artigiano, da ingegnere e perfino da storico, perché di solito gli aeroplani sono riproduzioni di esemplari che hanno volato nel passato.
Come in tutte le associazioni sportive degne di questo nome, al G.A.G. hanno un occhio di riguardo per i ragazzi, che si limitano a pagare l’assicurazione.
Avete figli? I miei mi hanno fatto giurare di portarli a provare.
Date un’occhiata al mio reportage e al video realizzato dal G.A.G. a Lazise, poi decidete se raggiungerci.
Fabio
16 Aprile 2015 at 21:23Tu non hai mai sognato di volare?
Io si, sin da piccolo.
Ho sempre avuto il desiderio di volare.
Affascinato da questa forza che fa sollevare verso il cielo facevo volare di tutto. I miei occhi erano sempre, e lo sono tuttora, rivolti verso il cielo.
Raggiunta la maggiore età ho iniziato a volare davvero ed è stato l’oblio!
Grazie Olivia per avermi fatto tornare bambino!
oliviachierighini
16 Aprile 2015 at 22:45Credo che anche gli esseri umani sappiano a che elemento appartengono e, qualunque esso sia, sia una passione. In alcuni, fortunati come te, è più forte che in altri.
Da piccola mi sarebbe piaciuto volare ma sapevo che non avrei potuto (occhi decisamente poco adatti), poi ho scoperto che le mie gambe funzionavano a meraviglia quindi, quando posso, mi accontento di vedere il mondo dall’alto di una montagna. Ti auguro di rimanere bambino per sempre, ma probabilmente sei sulla buona strada 😉
Lorenzo D'Amelio
20 Aprile 2015 at 0:35Io sono uno dei soci dell’acrobatic team di base a Oreno di Vimercate (MB). Quest’anno sono mancato al classico appuntamento (il più vicino per me) di volo a Lazise, ma tornenró l’anno prossimo a solcare quelle acque e bucare quei cielo con il mio idro.
Affascinante il punto di vista di un ‘esterno’ e poi parlare con Massimo è decisamente gradevole. Io l’ho incontrato solo una volta, l’anno scorso sempre a Lazise e lui come il 99,9% dei modellisti mostra la classica disponibilità e predisposizione al sorriso!
Sarà che noi giochiamo…giochiamo sempre!
Io ho iniziatovendendo la moto. Sognavo in continuazione di volare, guardavo ogni giorno Top Gun e alla fine mi sono comprato un modello per principianti e ho inparato da solo, come se i sogni mi avessero fatto da maestro! Ora ho 31 anni, volo da non ricordo quanto e da un anno ho iniziato il brevetto di volo a vela in AVL ad Alzate Brianza…pilota di alianti veri, a termicare sulle cime delle montagne insieme ad aquilotti e poiane… Il volo è una dipendenza che libera l’anima dal peso della forza di gravità Di cui è carica la vita di tutti i giorni!
Venite ragazzi, ragazze, uomini e donne..in ogni campo sono sempre disponibili prove di volo in doppio comando! Iniziare è facile e troverete gruppi affiatati e sempre sorridenti cn cui trascorrere qualche ora, giornate o addirittura vacanze 😉
oliviachierighini
20 Aprile 2015 at 9:11Lorenzo, leggere il tuo entusiasmo trascinante, fa spuntare il sorriso per tutta la giornata. Dopo un commento del genere, credo che verrebbe voglia di volare anche su un areoplanino di carta.