Quando comincia a nevicare, potete parcheggiarmi su una panchetta vicino alla stufa a olle e puntare il mio sguardo verso l’infinito. Siete pregati di lasciarmi a portata di mano una scorta indefinita di Apfelstrudel. Queste parole valgano anche come testamento spirituale per quando un giorno avrò bisogno della badante: per farmi felice basteranno una bella poltrona con una coperta sulle ginocchia, una località alpina e dosi abbondanti di strudel di mele.
Volete la ricetta di questo dolce eterno?
Per chi non lo sapesse, la pasta dello strudel di mele non è una sfoglia, assomiglia di più alla pasta delle tagliatelle. Tuttavia, se siete pigri o incapaci, potete sempre farlo con la pasta sfoglia surgelata e andarvi a sedere comodamente accanto al calorifero urbano più vicino.
Per la pasta: impastate 250 g di farina con un uovo, 2 cucchiai d’olio, un pizzico di sale e acqua qb per formare una pasta elastica. Giacché la dicitura quanto basta è la vostra preferita, prendete 100 g d’acqua e aggiungetela poco per volta: non ne servirà di più ma, dal momento che non so quanto grande sia il vostro uovo o generosa la vostra mano con l’olio, aggiungetene solo q.b.
La Nonna Adottiva mi dice di mettere nell’impasto anche una puntina minuscola di lievito per torte salate. Non ho mai provato ma mi fido.
Non siate pigri: impastate. Formate una pallina, ungetela e mettetela in frigorifero per mezz’ora, coperta da una ciotola. Il bello verrà quando dovrete tirarla, la pasta. Smattarellate allora su un canovaccio pulito, appena infarinato, fino a ottenere una sfoglia rettangolare degna di una vera nonna sudtirolese.
Sapete perché dovete stendere la sfoglia su un canovaccio? Perché è l’unico modo per farcire e arrotolare lo strudel senza rompere la pasta e farlo scivolare sulla placca del forno. La prima volta che l’ho fatto non lo sapevo, nessuno me l’aveva insegnato e mi sono messa a piangere (no, non è un modo di dire). Per la precisione, ricordo benissimo d’aver avuto una crisi isterica, d’aver buttato la pasta sforacchiata e riutilizzato il ripieno per una normale torta di mele.
Tostate 150 g di pangrattato in 100 g di burro e spargetelo su 2/3 della pasta tirata. La fascia libera vi servirà per chiudere bene lo strudel.
Il ripieno, invece, consta di 2 kg di mele sbucciate, private del torsolo e affettate sottili – usate tassativamente mele poco acquose come le renette o le Golden mature – che distribuirete sul pangrattato, insieme a 80 g di zucchero, un cucchiaino di cannella, scorza di limone grattugiata, 50 g di uvetta e 50 g di pinoli.
Arrotolate con calma lo strudel, sollevando la pasta con il canovaccio, dal lato con il ripieno. Fatelo rotolare su una placca imburrata lasciando la chiusura verso il basso e rincalzando bene le estremità, come fareste con un lenzuolo.
Ungetelo con un po’ di burro fuso e fate cuocere 40 minuti a 210° C.
Lo strudel di mele è uno dei pochi dolci che vi permettono d’avventarvi su di esso appena non ustiona troppo per metterlo in bocca.
Annegate lui e i vostri pensieri in un lago di crema inglese et voilà: l’inverno sarà il periodo migliore della vostra vita.