Premetto che questo post è ad alto contenuto di frivolezza, con un finale di filosofia per femmine.
Rientro in quella schiera di donne che hanno ragionevolmente un brutto rapporto con il parrucchiere. Non lo trovo divertente né – tantomeno – rilassante ma mi rendo conto che un minimo di manutenzione è necessaria, quindi mi adeguo.
C’è anche da dire che, tutte le volte che esco dal parrucchiere, piove. Entro con il sole ed esco con il diluvio. Ormai la ragazza della reception, quando vede che ho preso appuntamento, predispone un certo numero di ombrelli di cortesia per le clienti.
Volete andare dal parrucchiere per una bella messa in piega? Accertatevi che non sia nel mio stesso giorno.
La cosa che amo molto, invece, è farmi fare le trecce, quelle che non si disfano nemmeno dopo quarantottore, nemmeno se c’è burrasca e che rappresentano una seria tentazione alla nidificazione delle rondini.
Va da sé che la mia dolce metà le detesta mentre, più sono steampunk o boho-chic, più PiF le adora.
Io sono sempre stata il tipo da capelli raccolti. Quando, recentemente, ho voluto provare l’ebbrezza di un taglio compatibile con il lungo sciolto, le amiche hanno avuto un mancamento: avevano archiviato in memoria vent’anni di chignon. È stato tutto un coro di ooh e di sei diversa e di come stai bene e di non ti ho mai visto così. Lì per lì, ho accolto i commenti con quel tanto di soddisfazione che meritavano, per poi lasciarmi pervadere dalla seccante consapevolezza che l’inquinamento milanese dava ragione a me e torto a quelle che, volendo avere i capelli perfetti, li devono mantenere tali con la stessa attenzione che merita un animale da compagnia.
Capirete quindi il consiglio che sto per darvi: se siete tristi e volete cambiare vita, non date un taglio alla capigliatura, tagliate direttamente il problema alla radice. Dover andare dal parrucchiere una volta al mese è già una punizione sufficiente, senza che ad essa si sommi il fatto di non aver risolto nulla.
claudia ponti
21 Maggio 2015 at 9:00hai perfettamente ragione, cara Olivia… quando sei giù meglio uno shopping sfrenato o una bella fetta di torta davanti all’amica del cuore!
cat
21 Maggio 2015 at 12:26è vero, dare una taglio alla chioma non è come darci un taglio. Ho impiegato più di quarant’anni per farmene una ragione.
D’ora in avanti proverò con il colore.
oliviachierighini
22 Maggio 2015 at 10:55Non ci provare. Per quanto riguarda il colore, ricordati sempre l’episodio della vernice all’anilina, Peppone e la Gisa: colora qualsiasi cosa, lascia perdere i capelli (disse quella che tra qualche anno si vede già con i capelli turchini)