Siete pronti per BookCityMilano? In attesa della kermesse milanese dedicata al libro, dedico la pagina di oggi a Sabrina Ferrero.
Ho conosciuto il suo lavoro d’illustratrice di libri per bambini con La Mia Milano– ve ne ho già parlato qui – poi mi sono appassionata al suo lavoro. Ho visto sviluppare i suoi disegni attraverso il Burabacio, il blog che è anche il suo marchio di fabbrica: “Un diario disegnato e un disegno diariato” dove Sabrina lascia spazio alla fantasia che è “un posto dove ci piove dentro”. Il Burabacio, in Piemonte, è lo scarabocchio: brutto e inutile, carino e inutile, sicuramente inutile ma tanto divertente. Il Burabacio, in fondo, è il simbolo stesso delle illustrazioni per bambini.
In questo momento Sabrina Ferrero si sta concentrando sulle avventure del cane Otto, agente segreto dalla testa a triangolo, e del suo aiutante il piccione Sigmund ma, durante i suoi viaggi, disegna anche bellissimi taccuini che da bambini non sono.
Ho pensato di chiederle, quindi, qualcosa a proposito di un piccolo fenomeno di costume che sta appassionando tante amiche: gli album da colorare per adulti.
Perché a noi grandi piace ancora colorare?
S.: Alcune attività aiutano a liberare la mente: camminare, correre, sgranare fagioli e colorare. Una sorta di meditazione ma semplice.
Negli adulti colorare (come disegnare) è considerato in modo diverso che dai bambini: questi ultimi colorano per gioco, poi c’è chi ama di più farlo e chi meno, però la maggior parte di loro lo fa. Non hanno la pretesa di realizzare un’opera d’arte, credo che non si pongano nemmeno il problema. Con il colore, i bambini comunicano, giocano, scoprono delle cose. Gli adulti colorano solo se sono portati e se gli viene molto bene. Solo se sono artisti o illustratori. Colorare e disegnare scompaiono dalla quotidianità degli adulti e relegato a una funzione artistica o di lavoro (o entrambe).
Se uno reintroduce la voglia di colorare nella vita di un adulto togliendo questa convinzione, senza pretese, senza nessun altro stimolo se non provare a colorare come farebbero i loro figli, allora succede qualcosa di particolare: molti scoprono che è un’attività che li rilassa. Colorare è inutile? Ancora meglio: è dalle cose inutili che scopriamo qualcosa su noi stessi.
Colorare, allora, ritorna nella vita quotidiana. Senza la pretesa dell’opera d’arte, l’adulto può scegliere di colore il cielo rosa e la pelle verde, di colorare a pallini, a trattini. Perché? Per lo stesso motivo per cui va a farsi una passeggiata, perché è rilassante.
L’idea che sta alla base dei disegni da colorare, almeno per me, è voler riportare il gesto del colorare nella vita dei grandi e dargli un altro significato.
Rilassati: non sei Michelangelo, puoi colorare male, puoi scegliere i colori sbagliati, puoi abbinarli senza grandi risultati.
Quando uno fa lavori molto impegnativi a livello intellettuale, poi si accorge che può essere rilassante un’attività come sgranare fagioli; allo stesso modo colorare svuota la mente, la pulisce e fa arrivare pensieri nuovi. Quando cammino o corro mi succede la stessa cosa, i pensieri contorti trovano una via, sono organizzati, buttati via quelli doppi, accantonati quelli inutili e rimangono solo quelli essenziali.
Io lo trovo rigenerante e, allo stesso modo, il colore rigenera le persone. Pian piano sotto i nostri occhi prende vita un’immagine che è solo nostra, con colori scelti da noi quasi senza pensarci e la mente ne trae beneficio.
Anche OliviaQuantoBasta da oggi ha il suo disegno da colorare: Sabrina si è ispirata alle melagrane e alle ragazze bianche come il latte e rosse come il sangue della favola delle Tre Melarance.
Il Burabacio per OliviaQuantoBasta: scaricate qui il disegno
Se volete vedere il lavoro di Sabrina Ferrero più da vicino, potrete trovarla a BookCityMilano il 24 ottobre alla Libreria dei Ragazzi. Alle 15.30, insieme alle altre autrici di La Mia Milano, terrà un laboratorio strutturato in due parti: una prima parte in cui si parlerà di Milano attraverso delle curiosità (una storia sul Duomo e sullo zampino del diavolo nella sua costruzione, l’origine del nome di Milano e la scrofa semi-lanuta) e una seconda parte in cui i bambini completeranno il passaporto del viaggiatore del mondo, il biglietto di viaggio e una cartolina.