Fragole di maggio

23 Maggio 2015
fragole

Vi ricordate cosa portava nel suo cestino Cappuccetto Rosso? C’erano sì le focacce della mamma ma anche tante fragole raccolte lungo la strada.

Fragole: lolitesco frutto simbolo d’innocenza e passione.

Alla fragola sono i lucidalabbra più lucidi, le gomme da masticare più soffici, i bagnoschiuma più schiumosi e i frullati dei fast food.

L’aroma di fragola, perfino il più sintetico, agisce come un richiamo irresistibile. Mi viene il sospetto che le fragole siano un frutto archetipico, come le mele o l’uva, grazie a quel colore incendiario che si rivela timidamente tra il fogliame brillante e leggermente peloso.

Ad acuire la sensazione di frutto ingenuamente proibito, c’è il ricordo assai diffuso di terribili orticarie – subite quando eravamo bambini – e quello delle madri terrorizzate che ci negavano perfino un gelato artificialmente rosa.

Sfatiamo un mito: il frutto della Fragaria vesca non è il ricettacolo carnoso che immaginiamo di assaporare accompagnato da un flǔte di champagne, bensì gli achenii, quei semini bruni o giallastri che esso contiene. A loro si deve attribuire ogni colpa e ogni virtù: l’aroma inconfondibile, le allergie e la romantica storia di Pretty Woman.

State preparando un Rossini e vi viene la pessima idea di filtrare il succo per evitare problemi ortodontici? Non fatelo o se ne andrà il profumo, il sapore e forse anche la poesia: del resto, chi ha mai detto che esiste gioia senza pena?

Infine, le fragole sono golose sempre, ma io le amo soprattutto così: le afferro per il peduncolo e le intingo una a una nello zucchero semolato, come quando avevo quattro anni.

Maggio è il periodo giusto per fare la marmellata di fragole, ma questa è tutta un’altra storia: per la precisione, sarà il post di domani, quindi andate a fare la spesa e procuratevi molto zucchero e molte fragole.

Se invece volete leggere altre pagine sulla magia degli ingredienti, ci sarebbe un libro…