Sono convinta che esista un posticino nell’Aldilà dove stanno tranquille – a chiacchierare e a godersi la meritata pace – tutte le donne che hanno contribuito a nutrirci. Nel mio Olimpo femminile sono già una decina, tra cui – non da molto – anche mia suocera; devo a loro una fetta consistente della mia cultura ai fornelli.
Sulle suocere se ne dicono tante ma io sono stata molto fortunata. Oltre ad avere un gran cuore, Franca era una splendida cuoca vecchia maniera, di quelle che non lesinano burro e olio e che mettono in pratica attivamente il detto: “se non avanza, non è abbastanza”.
Uno dei suoi piatti culto era la peperonata, dolce e unta.
Hai presente quando, nei film americani, c’è qualcuno che in piena notte tira fuori un bidone di gelato e cerca di annegare i dispiaceri nella crema? Ecco, per mio figlio Grande la peperonata della nonna era quella cosa lì. Poteva prendere l’intera zuppiera dal frigorifero – dove spesso riposava una scorta generosa per gli uomini di casa – mettersela sotto al braccio e affondare il cucchiaio, lasciandone in fondo giusto un’ombra per la vergogna.
Come si prepara la peperonata più dolce e caramellata del mondo?
Versa almeno mezzo bicchiere d’olio extravergine in una pentola antiaderente, 3 cipolle di Tropea tagliate a fette alte mezzo centimetro (o cipolle bianche dolci, quando non è stagione), 3 peperoni gialli e 3 rossi (quadrati e carnosi), 500 g di pomodori datterini (in scatola se non è stagione).
Fai saltare a fuoco vivo per 10 minuti, aggiungi sale e pepe, una generosa manciata di basilico fresco e fai cuocere altri 10 minuti a fiamma moderata senza coprire mai.
Una volta cucinata, fammi sapere che uso ne hai fatto. L’hai mangiata tutta con il pane dalla pentola, senza farla passare dalla tavola? Hai condito i bucatini? L’hai usata come arma di ricatto?
La stagionalità: i peperoni maturano tra maggio e ottobre. I migliori si trovano alla fine dell’estate. Grazie alle serre e agli aerei, si trovano peperoni tutto l’anno ma la combinazione perfetta di cipolle, pomodori, peperoni e basilico accade tra la fine di agosto e settembre. Negli altri mesi si rinuncia? No, anche se si patisce un po’ la nostalgia del sapore di sole.