Come fare il cambio di stagione negli armadi, part 2: maniacale.

7 Ottobre 2015
Le bamboline di carta: ci giocavo quando non dovevo fare ancora il cambio armadi

Le bamboline di carta: ci giocavo quando non dovevo fare ancora il cambio armadi

Nel periodo in cui per vivere bastavo a me stessa, il cambio armadi era una faccenda degna della guardarobiera di Buckingham Palace. Alla fine della stagione, ogni capo d’abbigliamento doveva superare un esame severo: passavano all’anno successivo solo quelli il cui stato di conservazione poteva garantirne ancora la vita. Ogni sopravvissuto era lavato e stirato, riposto amorevolmente in un sacchetto o nella carta velina bianca, inscatolato e ogni imballaggio accuratamente etichettato.

Questo comportamento maniacale – condiviso con qualche amica intima – è rimasto in auge fino a quando nuovi, indissolubili, compagni di vita hanno accampato diritti atavici sul mio tempo e ho – mio malgrado – deciso di sveltire la procedura. Vi garantisco, però, che la maniacalità fa ottenere ottimi risultati in termini di conservazione e velocità al cambio stagione successivo.

Infatti ho mantenuto il metodo degli scatoloni, da cui faccio spuntare un elenco esatto del contenuto, vuoi mai che a gennaio abbia bisogno di ritrovare rapidamente un bikini.

Lo ammetto: sono sempre stata abbastanza metodica; non ho ancora sentito la necessità di leggere “Il Magico Potere del Riordino” di Marie Kondo, libello che pare aver rischiarato la vita d’innumerevoli persone. Forse, per curiosità lo farò: non si sa mai cosa si può imparare di nuovo da una ordinata.

Ho imparato sulla mia pelle – a ogni trasloco fatto – che non è saggio accumulare abiti e scarpe come Maria Antonietta. Il colpo di grazia me l’ha dato l’ultimo spostamento: io, che credevo di essere una che non conserva cose inutili, mi sono accorta che si possono riempire trecento scatoloni con il contenuto di un appartamento grande come un nido d’amore. Prima di traslocare, avevo cominciato a eliminare TIR di roba vecchia, per ritrovarmi poi a gettarne altrettanta, nelle prime settimane di vita nella nuova casa.

Oggi, a ogni cambio armadio, penso “mai più” e mi rimbocco le maniche. Vi ho già raccontato che riservo sempre un’attenzione speciale al vintage e a quello che, un giorno, potrebbe diventarlo con onore; per tutto il resto vi consiglio d’essere impietose e fare felice qualcuno che pensate abbia piacere d’usare qualcosa appartenuto a voi.

Comprate troppi vestiti? È successo anche a me ma ho usato un strattagemma per dare piú valore a quello che acquisto. Questa, però, è un’altra storia.