Al MUSE – il Museo delle Scienze di Trento – è fiorita “Pseudohydrosme gabunensis”, la pianta tropicale che profuma di cavolo cappuccio e che ha la forma di un grammofono.
Ti sento già dire: “Uh, sai la meraviglia di un fiore che sa di cavolo!”. Invece io la trovo una notizia entusiasmante, un po’ perché è correlata in qualche modo alla cucina e un po’ perché il mondo della botanica non finirà mai di affascinarmi.
Del resto, si tratta della prima fioritura in Italia.
La rarissima aracea, originaria delle foreste pluviali del Gabon, resta fiorita solo per un paio di giorni, prima di avvizzire. Per motivi legati all’emergenza sanitaria il fiore, sbocciato nelle serre di propagazione del museo, non viene esposto al pubblico ma raccontato dai botanici del MUSE attraverso i canali social.
“Il nome generico suggerisce che questo fiore possa odorare di idra, cioè di serpente d’acqua, ma il profumo che emana è molto simile a quello del cavolo cappuccio”,
Andrea Bianchi, botanico responsabile della serra tropicale del MUSE.
La Pseudohydrosme gabunensis è una specie misteriosa, descritta per la prima volta nel 1892 dal tedesco Adolf Engler ma poi sparita dai radar della ricerca botanica per un altro secolo.
“Nonostante sia caratterizzata da un’enorme infiorescenza gialla e rossa di oltre 60 cm di altezza, la specie è rimasta ‘nascosta’ agli scienziati per quasi 100 anni, tra il 1892, anno della sua descrizione, e il 1972, anno della riscoperta da parte di Josef Bogner, collega tedesco che la raccoglie e porta in coltivazione. La specie resta tuttora incredibilmente rara nelle collezioni dei giardini botanici e questa si tratterà della prima fioritura in Italia”.
La pianta coltivata al MUSE, donata dall’orto botanico di Bonn, ha origine proprio da uno dei pochi esemplari portati in Germania a fine Novecento. L’infiorescenza, che emana un forte odore di cavolo cappuccio, ha la particolarità di riscaldarsi oltre i 30 gradi per diffondere ancora meglio l’aroma che attira gli insetti impollinatori. Poi, al suo posto, crescerà una grande foglia a forma di ombrello e non si potrà osservare questa particolare fioritura per almeno quattro o cinque anni.
“La fioritura di Pseudohydrosme gabunensis è di grande interesse per le ricerche botaniche tropicali del MUSE, focalizzate sulla flora africana; i ricercatori avranno la possibilità di tentare l’ibridazione di questo genere con uno simile, Anchomanes, per studiare le barriere genetiche potenzialmente presenti e le relazioni tra questi generi così strettamente imparentati”.
La serra tropicale del MUSE ricrea un frammento delle foreste dei Monti Udzungwa (Africa Tropicale) che sono uno dei principali hotspot di biodiversità del nostro pianeta.