La stagione 2020 potrebbe essere il momento in cui riscoprire tanti gioielli artistici ed ambientali non troppo distanti da casa. Il 10 maggio ha riaperto i suoi cancelli il Parco Giardino Sigurtà, un tesoro verde alle porte di Verona, 600.000 metri quadrati di prati e boschi, 18 specchi d’acqua, fantastiche fioriture stagionali e un milione di angoli romantici, tra cui un labirinto vegetale.
Una storia di famiglia
Era il 1941 quando il Dottor Carlo Sigurtà acquistò il Parco; a quel tempo era un luogo che aveva alle spalle quasi seicento anni di storia ma che – dopo alterne fortune – era stato completamente trascurato. Insieme al nipote Enzo – professore universitario e psichiatra – era riuscito, anno dopo anno, a riqualificarlo e a rendere favolosa un’area immensa e a farla diventare una delle oasi naturalistiche più apprezzate d’Europa. La proprietà è aperta al pubblico dal 1978 e oggi il parco è ancora affidato alle cure della famiglia, perché i figli di Enzo, Giuseppe e Magda, continuano con passione a preservare il lavoro dei predecessori, accogliendo ogni stagione migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.
Una giornata nel verde
Il parco, a due passi dal centro di Valeggio sul Mincio, è la meta ideale dove concedersi una giornata di relax e divertimento, grazie alla ricchezza botanica e floreale che cambia incessantemente con il mutare delle stagioni.
I punti d’interesse sono tantissimi e si possono visitare a piedi, in bicicletta, con il trenino elettrico o affittando un kart.
Si passa dal celebre Viale delle Rose al Labirinto – un percorso tra 1500 piante di tasso che si sviluppa su una superficie di 2500 metri quadrati – dal Grande Tappeto Erboso alla Fattoria Didattica, dove i più piccoli impazziscono di fronte a tanti animali da cortile, dal Castelletto, in passato luogo di incontro di scienziati e premi Nobel, alla Grande Quercia, senza dimenticare la Panchina degli Innamorati, la Meridiana e decine di punti pittoreschi tra i fiori.
La magia degli alberi
Le due colline su cui si estende il giardino sono costellate da migliaia di piante. La più celebre è la Grande Quercia che si erge maestosa nelle vicinanze del Labirinto: è un esemplare che ha più di 4 secoli e che colpisce per la perfetta armonia tra il tronco (6 metri di circonferenza) e la chioma (120 metri di circonferenza).
Inoltre, il parco possiede la collezione di bossi più ricca al mondo, con 40.000 piante, migliaia di cipressi, 500 pini, 1.000 abeti, oltre 2.000 carpini, 500 vecchi pioppi, 50 faggi di differenti varietà, un centinaio di lecci, numerose piante di olivo, 20 magnolie, diversi bagolari spaccasassi (di cui un esemplare di oltre due secoli), centinaia di betulle, pfitzeriane e querce, 40 piante officinali nel Giardino a loro dedicato, centinaia di aceri giapponesi. Le zone boschive accolgono, invece, il sottobosco di felci, mughetti e differenti tipologie di edera, mentre le erbacee perenni si presentano in grandi masse.
Le fioriture stagionali
Puoi vistare il parco dalla primavera al tardo autunno e ne varrà sempre la pena. Le straordinarie fioriture, che si susseguono nel corso delle stagioni del Parco Sigurtà, sono un imperdibile incontro di profumi e colori:
Si inizia a marzo con centinaia di crocus dalle tonalità azzurro, bianco, giallo, lilla e viola per passare poi alla più imponente fioritura di tulipani d’Italia, oltre un milione di bulbi che sbocciano insieme a giacinti, muscari e narcisi. Aprile è il mese degli iris e maggio è l’apoteosi della rosa: fino a settembre, il Viale delle Rose mostra la bellezza di 30.000 esemplari antichi nelle varietà Queen Elizabeth e Hybrid Polyanta & Floribunda.
I protagonisti dell’estate sono gli hemerocallis, i girasoli e le centinaia ninfee rustiche e tropicali che – insieme ai fior di loto, ibischi d’acqua, papiri e falsi papiri – colorano ed impreziosiscono i 18 laghetti del Giardino. La fine dell’estate è punteggiata dagli aster o settembrini e dal mutare di colore degli aceri, in un magico contrasto con il verde del Grande Tappeto Erboso, soffice umido e brillante, dove è impossibile resistere alla tentazione di sdraiarsi o rotolare dolcemente seguendo il pendio.