Dal 18 al 21 gennaio 2018, alcuni dei quartieri più attrattivi di Londra si sono illuminati di colori per un festival d’arte visuale. King’s Cross, Fitzrovia, il West End, Mayfair, Westminster e Victoria , South Bank e Waterloo hanno ospitato una galleria diffusa d’opere di design e musiche, ipnotiche, allegre, emozionanti e delicate. In alcuni casi, le istallazioni si sono sovrapposte ad alcune illuminazioni natalizie che non sono state smontate, con un effetto ridondante, come sul lungo Tamigi tra la Tate modern e Waterloo.
Lumiere London è stato voluto nel 2017 dal Sindaco di Londra in un periodo dell’anno che di solito non offre grandi attrattive a parte i saldi (ok, per alcuni sono irresistibili, lo so) e il rischio di prendere neve e vento gelido. Ho trovato geniale l’idea di chiudere al traffico dopo il tramonto porzioni consistenti della città, tenere i negozi aperti e invitare tutti a passeggiare con i naso all’insù per alcuni giorni, invece che correre a casa appena usciti dall’ufficio. Londra è una città che corre tantissimo – gli unici che riescono a tenere il passo senza spaventarsi sono i milanesi – ma, contrariamente a noi, gli inglesi non hanno paura dell’aria aperta anche in inverno e ogni scusa è buona per fermasi una sera in più fuori da un pub, con una birra in mano.
Quest’anno devo ringraziare pubblicamente Globetellers per avermi ricordato in tempo dell’evento; l’avevo già addocchiato alla prima edizione ma troppo tardi per poter prendere un aereo. Fatta questa esperienza, il festival delle luci probabilmente entrerà nel calendario delle cose da non perdere.
Lumiere London ha espresso alcune delle migliori qualità di Londra: l’organizzazione, la capacità di rilassarsi, l’ordine bene educato, la pacifica allegria e la sensazione di sicurezza diffusa. Su quattro giorni di eventi, due sono stati baciati dal sole, uno dall’acqua scrosciante e uno dalla neve; gennaio è così ma almeno è bassa stagione, i costi contenuti sono un ottimo incentivo e non ci sono mai code.
Per la gallery che segue ho fatto del mio meglio: ho visto quasi tutto ma non essendo una fotografa professionista, alcune immagini erano così deprimenti che ti conviene cercarle sui profili instagram di qualcun altro. Alcune istallazioni, ad esempio, erano deliziose da vedere ma terribili da riprendere a causa della bolgia, come ad esempio Lampounette by Tilt su King’s Boulevard, una teoria di enormi lampade a braccio (come la Tolomeo o la Tomons) che avevano come base panchine circolari, strapiene di selfisti anonimi di ogni nazionalità.
Se i video e le immagini ti fanno venire voglia di prenotare già un volo per l’anno prossimo, fammelo sapere. Io posso garantire il divertimento.