Vedi questi graffiti e sarai felice di avere scelto di fare una passeggiata in centro a Milano, arrivando fino alle colonne di San Lorenzo.
Quando sei arrivato, guarda con calma tutto il muro che va dalla piazza e costeggia Via Pio IV. Leggerai la storia milanese condensata in circa quaranta metri di murales dipinti da nomi molto conosciuti della street art cittadina.
L’opera è stata commissionata da Don Augusto Casolo – parroco della Basilica di San Lorenzo e responsabile del Centro Ambrosiano di Dialogo con le Religioni – con il coordinamento di Jacopo Verdesca, specializzato in economia dei beni culturali, e di Kasy 23.
Stai lì a guardarli e la loro maestosità, la bellezza, l’intensità, ti farà scordare l’odore pervasivo di urina dovuto ai litri di birra versati durante la movida. La domanda non è se la bellezza salverà il mondo ma, piuttosto, come: anche attraverso il muro di una chiesa che vuole tornare a essere ben visibile e interessante, in un punto critico della città.
Come scrive Gianbattista Leoni sopra il suo Napoleone Bonaparte: “Un buon disegno vale più di mille parole”.
Il progetto Milan Street Hi-Story ha visto coinvolti undici artisti: Acme 107, Encs, Gatto Nero, Max gatto, Gep (Giuseppe Caserta), Gianbattista Leoni, Kasy 23, Luca Zammarchi, Mr. Blob, Neve e 750ml.
Il Leonardo da Vinci di Mr Blob si fonde con un disegno astratto di Gatto Nero, raffigurante l’aquila degli Sforza e il biscione dei Visconti in battaglia.
Corri a vedere quest’opera mentre i colori rimangono intensi come la sua ispirazione, mentre nessuno ha ancora avuto il coraggio di rovinarla o la tentazione di modificarla – che è il destino comune e insito nella street art – nonostante il committente abbia dichiarato battaglia proprio a chi deturpa i muri con i tag e al degrado.