In qualche magica mattina d’inverno, riesco a essere sulle piste prestissimo, non appena gli addetti agli impianti hanno finito di bere il caffè e mi lasciano salire.
Correre per essere la prima ad assaggiare la neve perfetta, vellutata eppure croccante sotto gli sci, mi stampa in viso un sorriso ineffabile per almeno un paio di giorni.
Nelle prime ore, tuttavia, le sciatrici sono una rarità: son tutti ragazzi e devo ancora spiegarmi perché. Non si tratta del fatto che prediligo le piste del Trentino: è così ovunque.
E se provate a dirmi: uffa i vestiti, uffa l’attrezzatura, uffa il freddo, uffa i capelli, io vi rispondo che i fiocchi di neve vi cadranno negli occhi e si trasformeranno immediatamente in stelle e che le “facce da montagna” sono sempre bellissime.
Seguono, quindi, alcuni consigli pratici e un elenco ragionato delle necessità primarie per chi vorrebbe sciare ma…uffa!
- Biancheria: comoda, sportiva, quella che usereste anche per una noiosissima lezione di fit-qualcosa al chiuso di una palestra cittadina. Uno strato (uno!) di calzamaglia, maglietta e calze termiche. Dovete essere agili e con i tessuti tecnici è veramente facile stare calde a sufficienza senza avere il tipico aspetto da omino Michelin.
- Una giacca, un paio di pantaloni e un pile o una felpa: vi metterete sempre le stesse cose, assaporando finalmente la gioia di non stare davanti all’armadio per ore, impietrite come conigli abbagliati dai fanali. Certi uomini si mettono invariabilmente giacca e cravatta: voi, per pochi giorni l’anno, potete eguagliarli senza temere conseguenze gravi per la vostra psiche. Lasciate stare i colbacchi di pelo e le pellicce vere in generale, a meno che non abbiate più di sessant’anni e una discreta dose di filler sottocutanei da sfoggiare nel centro di Cortina. Vi posso concedere una maglia di cachemire, solo se avete un’anima vintage e siete disposte a controbilanciare non frignando mai (ho caldo ho freddo c’è vento mi scappa la pipì).
- Capelli: corti spettinabili (in montagna, lo spettinato naturale dà il senso della donna che non teme nulla) o coda bassa e trecce a qualsiasi età; codini e treccine devono essere applicate con un po’ di senso critico ma sono tutte ottime soluzioni sotto caschi e berretti.
- Sotto al casco (che vi metterete, perché se siete carine ma avete la testa spaccata non andate da nessuna parte) il trucco non guasta. Sto parlando di un trucco da cinque minuti, non quello per uno shooting di Harper’s Bazaar. Ormai, trovate ovunque primer ombretti matite e mascara che non si sciolgono nemmeno in una tempesta. La pelle deve essere protetta, meglio usiate sempre un filtro solare, anche per le labbra. Se volete sapere cosa adopero io, fate esplicita richiesta nei commenti e non sarò avara di dettagli.
- I guanti ve li siete ricordati? E la crema per le mani? Tenetene un tubetto nel cruscotto della macchina o dentro i doposci, usatela più spesso possibile e, se contate di stare in montagna per un po’ di giorni, ricorrete allo smalto semipermanente che vi metterà al riparo da incidenti spiacevoli con ganci, sci ed eventuali catene da neve. Se siete furbe come penso, avete le gomme invernali già montate da un pezzo.
Tutto qui. Pronte?
Sapete che gli sport invernali facilitano la socializzazione e la chiacchiera? Provate a essere mattiniere su una seggiovia e vedrete che è molto più divertente ed efficace di un happy hour in un bar fighetto.
Tra l’altro, i maschi che incontri praticando gli sport invernali, sono già mediamente più svegli di quelli che scopri abili solo nel gioco del pollice opponibile sul telecomando. Dev’essere questione d’ossigenazione dei tessuti, la stessa che vi renderà radiose in mezza giornata.
Il discorso sul “maschio montano”è stato approfondito in un post a parte: è un argomento che non può essere riassunto in due righe.