A grande richiesta, ecco due parole sugli Strauben. Per chi non avesse mai viaggiato in terre tirolesi, sono frittelle dolci, di grandezza variabile tra il piattello per il tiro a volo e il frisbee; si friggono colando la pastella come una spirale e si mangiano con tanto zucchero a velo e marmellata di mirtilli rossi o frutti di bosco.
Un giorno, quando farò l’elenco dei cibi da portare su un’isola deserta, gli Strauben saranno in buona posizione.
Come dice un’amica “la ricetta degli Strauben la trovi dappertutto su internet, il problema è avere l’attrezzo per colare la pastella”. L’attrezzo in questione è un semplice imbuto di metallo con il manico lungo, in modo da non scottarsi con gli schizzi d’olio che potrebbero levarsi dalla pentola. Le versioni più costose sono provviste di un tappino a molla, assolutamente poco necessario.
La ragazza che mi ha insegnato a farli, tappava un imbuto con un dito, per la precisione con il medio. È un sistema un po’ grezzo, ma la fanciulla in questione friggeva uno Strauben al minuto per cinquecento persone e credo che, di fronte a qualsiasi critica, quel dito avrebbe avuto rapidamente altro utilizzo.
Dunque, per fare gli strauben procedete così: intiepidite un quarto di litro di latte con due cucchiaini di burro. Stemperate con 200 g di farina, 3 tuorli d’uovo e un bicchierino di grappa. Non storcete il naso: la grappa è fondamentale. Montate a neve 3 albumi con un pizzico di sale e, quando sono sodi, incorporateli alla pastella con la solita grazia (prima un terzo, poi il resto, mescolando con la marise dal basso verso l’alto).
Portate a 180°C – non un grado di più – almeno tre dita d’olio. Versate la pastella nell’imbuto tappato a dito e poi colatela a spirale partendo dal centro. Non fate colorire troppo lo Strauben: giratelo appena potete e scolatelo.
Bisogna mangiarlo subito, coperto di zucchero e marmellata.
Negli ultimi anni, gli Strauben sono passati da tipico dolce da festa paesana, a street food per ragazzini affamati. Con le crêpes condividono il destino d’essere molto buoni e pochissimo costosi, quindi sono inevitabilmente entrati a far parte di quei cibi che in tempi recenti sono stati ribattezzati da spatolate di Nutella.
Voi non fatelo per nessun motivo. Secondo voi, se il gusto popolare ha decretato che gli Strauben devono essere accompagnati da una marmellata acidula, è un caso? Una bizzarria? Una mancanza colpevole della crema spalmabile che crea più dipendenza al mondo? Una composta leggermente acida “sgrassa” in bocca il sapore del fritto, riequilibrandolo, mentre le guarnizioni da marketing rischiano di uccidervi al terzo boccone.
Se morite dalla curiosità di provare a farli, non mi offenderò per nulla se andrete a guardarvi anche un tutorial su YouTube.