Torta di pane paesana: la torta nera di Monza

5 Aprile 2019
Torta di pane paesana: la torta nera di Monza.

La torta di pane è diffusa un po’ ovunque. In questo post ti ho già spiegato come si fa la torta di pane alla veneta ma ora è il momento di conoscere una sua variante celebre: la torta nera di Monza che in Brianza è chiamata comunemente torta paesana.

La base è sempre la stessa: pane raffermo, latte, uova, zucchero. Mi ricordo che quando l’avevo scoperta – addirittura in una pasticceria abbastanza nota di Monza – mi ero stupita non poco nel vedere una tipica ricetta di recupero nobilitata al punto da essere venduta.

Anche se la torta paesana si fa ad occhio, esattamente come la torta di pane della mia infanzia veronese, proverò a darti delle dosi più precise anche se è un dolce con cui non è possibile sbagliare, nemmeno volendo. Beh, certo, potresti sempre mettere sale al posto dello zucchero.

INGREDIENTI:

(metti pure un “circa” davanti ai grammi, memorizza i volumi e poi, dalla volta prossima, vai a naso)

  • 200 g di pane bianco raffermo (4-5 rosette)
  • Un litro di latte intero
  • 3 uova
  • 80 g di zucchero (4 cucchiai)
  • 120 g di amaretti (mezzo pacco)
  • 50 g di cacao amaro (3 cucchiai)
  • 50 g di uvetta
  • 50 g di pinoli
  • 50 g di cedro candito
  • Un bicchierino di liquore all’anice
  • La scorza grattugiata di una limone

Sul serio devo dirti cosa fare?

  • Sbriciola in una ciotola il pane vecchio e gli amaretti.
  • Sbatti il latte con il liquore, lo zucchero, le uova, il cacao e la scorza di limone.
  • Versa il composto sul pane e lascia riposare per almeno un’ora (se vuoi lasciarlo per più tempo o cuocerlo più tardi, copri con un piatto e metti in frigorifero)
  • Aggiungi gli altri ingredienti, mescola bene e ricordati di assaggiare per capire se è abbastanza dolce per i tuoi gusti.
  • Scalda il forno a 160°C.
  • Imburra e infarina una tortiera, versa il composto e fai cuocere per circa un’ora.
  • Lascia raffreddare completamente la torta.

Anche la ricetta della torta nera non è scritta nella roccia – cambia di paesino in paesino – ma adesso, per favore, vai a rileggere veramente l’altro post, perché non mi piace ripetere sempre le stesse cose.