La psicologia dell’albicocca

25 Maggio 2017
In bicicletta: raccogliamo albicocche

Da giugno in poi, un intero cesto di albicocche ti attende. Sono frutti pazienti e sanno che se sei:

Vanitosa: ne accarezzi la superficie e poi la tua guancia per fare il paragone. Qual è più setosa? La sfumatura arancione rosato ti ricorda il tuo blush preferito; non le mangi, ma ne fai un impacco di bellezza per il viso.

Naturale: vorresti raccoglierle tu stessa dall’albero – se ci riesci hai tutta la mia invidia – altrimenti ti rivolgi al negozio di frutta biologica più vicino. Ti piace aprirle con un gesto lento e con una pressione decisa spremerne fuori tutta la polpa succosa. Se sei Naturale Ortodossa mangi anche la buccia, facendo rabbrividire la Schizzinosa.

Schizzinosa: sei felice che le due metà si separino facilmente perché così puoi controllare che vicino al nocciolo non ci siano “intrusi”; l’idea di poter trovare un esserino proteico nella frutta ti porta a sezionare anche le ciliegie.

Sportiva: per te le albicocche sono lo spuntino ideale; contengono tantissima vitamina A, vitamina C e provvidenziale potassio che allontanerà il rischio di crampi da sovraffaticamento muscolare; inoltre, quelle secche, potrai impacchettarle persino nel marsupio da corsa.

Golosa: sei senza dubbio il tipo più rilassato, perciò anche la mangiatrice di albicocche più simpatica. A te le albicocche piacciono sciroppate, sotto forma di marmellata, soufflé, crostata e gelatine ricoperte di cioccolato. Dal momento che sei una vera cultrice del dessert, sappi che con la mandorla amara dell’albicocca si possono aromatizzare liquori, pasticcini ed in generale rendere più intenso il sapore delle mandorle. Attenta a non esagerare, però! L’olio del nocciolo contiene acido cianidrico, una sostanza molto tossica.