I pasticceri francesi sono i più celebrati al mondo per l’arte con cui coltivano la cultura del dessert.
I negozi delle stelle più brillanti sono disseminati in ogni “arrondissement” di Parigi e, se vuoi fare un tour delle pasticcerie migliori, non ti resta che giocare ad appuntare bandierine sulla tua mappa turistica e inserire gli indirizzi nel tuo percorso tra un museo e l’altro.
I nomi più noti hanno aperto sia sull’elegantissima rive droite – tra Opera, Madeleine, Palais Royal e le vie dello shopping nella Parigi “Secondo Impero” del Barone Haussmann – sia sulla rive gauche, storicamente intellettuale e bohémien, prediletta dalle stelle emergenti che hanno come clientela la borghesia “bon chic, bon genre” che frequenta la zona di Saint-Germain des Prés.
Partiamo dai grandi classici:
Fauchon, la gastronomia al 30 Place de la Madeleine, è il punto da cui partire per sedersi a degustare o fare compere in negozio. Da Fauchon sono passati tutti i più grandi pasticceri, lasciando il loro segno ma restando anche segnati da un’istituzione inossidabile. Fauchon è una pietra di paragone per i macarons e per la confetteria.
In un tour parigino è impossibile non incappare in una grande pasticceria.
La pasticceria Stohrer al 51 de la rue Montorgueil è la più antica di Parigi e sorge allo stesso indirizzo dal 1730. è il posto dove scoprire le torte classiche come la millefoglie, alcuni dolci la cui invenzione si perde nei secoli e le “pièce montée” che ricordano subito i banchetti alla reggia di Versailles.
La Maison Lenôtre fondata nel 1957 da Gaston Lenôtre insieme alla moglie Colette al 44 rue d’Auteuil ti garantisce un’altra esperienza mistica. È il posto dove assaggiare la torta Opéra ma anche dove prenotare una lezione di alta pasticceria.
La sala da tè Angelina è un tuffo nella Belle-Epoque: puoi fare colazione al 226 rue de Rivoli ma troverai piccoli corner di delizie anche al Louvre, a Versailles o al Luxembourg (nel giardino al 19, rue de Vaugirard) Da assaggiare assolutamente il mont-blanc o la cioccolata calda.
La pasticceria Ladurée, fondata al 16 Rue Rivoli nel 1862, è diventata un marchio internazionale con punti vendita dei suoi celebri macarons in ogni città strategica del mondo. Potresti fermarti nella sala da tè al 21 Rue Bonaparte per goderti con una discreta tranquillità il sapore di una monoporzione di saint-honoré iconica. Proseguendo sulla stessa strada – 72 Rue Bonaparte – incontri uno dei negozi di Pierre Hermé. Cosa assaggiare? Qualsiasi cosa, perché Pierre Hermé è l’imperatore dei pasticceri francesi, uno dei primi ad impostare la sua attività coniugando perfezione tecnica, innovazione e moderne strategie di marketing.
Girando l’angolo (8 Rue du Vieux Colombier) trovi la boutique di un altro campione del mondo di pasticceria: Christophe Michalak. Noto per il gusto giovane e sorprendente, è stato definito un pasticcere rock. Nel suo negozio trovi libri, gelati ricoperti a forma di orsetto, dolci al cucchiaio in vasetto e rivisitazioni moderne di dessert classici come la religeuse. Impossibile uscire senza un dolcetto e un sorriso stampato in faccia.
Poco distante, al 13 rue de l’Ancienne Comédie, trovi L’Éclair de Génie di Christophe Adam: specialità éclairs dolci, salate e gelate. L’Idea di Adam è stata così travolgente che i suoi dolcetti si vendono come il pane. I punti vendita sono diversi, tra cui uno a 3 minuti dal Museo Carnavalet (14 Rue Pavée).
Al 155, Avenue de Boulevard Saint-Germain, di fronte allo storico Café de Flore, c’è il Café Pouchkine, una romantica istituzione moscovita che è stata importata a Parigi strizzando l’occhio agli ambienti dei grandi parigini. È un posto delizioso per un pranzo leggero alla russa o per un tè con tortina (non importa quale, ti sentirai trattata come una principessa).
Un’altra “strada dolce” è Rue du Bac. Al 108 si trova un’altra sede di Angelina, mentre al numero 93 c’è la Pâtisserie des Rêves di Philippe Conticini, altra star francese ormai conosciuta anche in Italia. Questa pasticceria dallo stile moderno e accattivante, vuole ricordare il piacere infantile di mangiare qualcosa di dolce. I classici sono rivisitati con delicatezza e ogni tanto con senso dell’umorismo. Da provare assolutamente il Paris-Brest ma anche un croissant perfetto.
Scendendo fino al numero 89, puoi ammirare le vetrine di Des Gâteaux et du Pain, della pasticcera Claire Damon – allieva di Pierre Hermé da Fauchon – e del fornaio David Granger. Da assaggiare i dessert stagionali come la torta al pompelmo e rosa, una delle creazioni destinate a durare pochi mesi per essere sostituita con una nuova invenzione che mette in risalto fiori, frutti e aromi del momento.
I migliori pasticceri creano vere e proprie collezioni di dessert, stagionali e irripetibili.
Se ti trovi a fare la turista nel Quartiere Latino, al 77 Rue Galande puoi sederti nella minuscola sala da tè Odette. Questo posto è infinitamente meno chic dei precedenti ma molto “pittoresco”: puoi assaggiare esclusivamente choux à la crème (i nostri bigné) un po’ hipster ma fatti divinamente in 9 sapori tradizionali più qualche invenzione stagionale ai frutti tropicali.
Se sei una foodie curiosa, un discorso a parte meritano le pasticcerie giapponesi. Parigi è l’unica città europea dove puoi sperimentarla senza volare fino a Tokyo.
Nella zona elegante tra Concorde e Madeleine devi sederti da Toraya – 10, rue Saint-Florentin – una delle più antiche pasticcerie del Giappone che negli anni ’80 ha deciso di portare nella Ville Lumière la tradizione dei wagashi (i dolcetti tipici della cerimonia del tè) per poi spaziare anche in forme di pasticceria più moderna. Fermati da Toraya per uno spuntino giapponese e lascia la mente aperta: i dolci giapponesi sono fatti per essere apprezzati dai 5 sensi ma sono totalmente diversi dai nostri.
A 5 minuti a piedi dal Musée du Luxembourg – 35 rue de vaugirard – trovi uno dei negozi raffinatissimi di Sadaharu Aoki: da provare tutti i macarons aromatizzati con ingredienti tipicamente giapponesi (strepitoso il genmaicha, tè verde e riso soffiato tostato), gli éclairs al sesamo nero, le millefoglie al tè e i chocoron, macarons ripieni e ricoperti di cioccolato fondente.
Se visiti il Musée Marmottan Monet sei sulla strada giusta per fermarti da Yamazaki (6 Chaussée de la Muette). Il negozio fa capo a un gruppo di panifici e pasticcerie giapponesi. È uno dei luoghi in cui è più evidente una fusione con la pasticceria francese. Assaggia uno Yuki Ichigo, a prima vista somigliante a un mochi ma ripieno di fragole e panna, oppure uno Yuki Musume fatto con pasta di riso, un morbido biscotto génoise e una chantilly al tè verde o, infine, un roulé allo yuzu e formaggio fresco.
[Articolo pubblicato su donnad.it]