Tra arte e cibo: Arcimboldo

27 Luglio 2015
Ketty Magni_Arcimboldo

Mi sono imbattuta in Arcimboldo di Ketty Magni esattamente come accade di solito: grazie all’ufficio stampa della casa editrice. Mi sono subito chiesta se fosse un’uscita strategica per cavalcare la visibilità di Expo in cui Arcimboldo, tuttavia, è stato bistrattato. Ketty Magni l’ha fatto diventare un personaggio romanzesco, colorando la storia e dandole un ritmo molto godibile. A tratti il libro, mi ha ricordato A Knight Tale in cui Heat Ledger danza una quadriglia con Shannyn Sossamon su musica rock: a molti puristi ha fatto rizzare i capelli in testa ma, nel 2002, ha pur vinto uno dei MTV Movie Award. Leggetelo esattamente con lo spirito con cui ascoltate le battute di DiCaprio in Romeo + Juliet: trascorrerete ore piacevoli sotto l’ombrellone.

Dal momento che le opere di Arcimboldo sono irresistibili – impossibile non averle stampate in mente soprattutto se ci si occupa a tempo pieno di cibo –  ho chiesto a Ketty Magni di fare due parole con me.

Ketty, dunque, perché proprio Arcimboldo? È stata veramente una scelta legata a questo periodo, in cui si parla di cibo riprendendolo da qualsiasi prospettiva?

Incredibile ma vero: è stata una coincidenza casuale. Sono arrivata ad Arcimboldo seguendo il fil rouge di altri personaggi. Nel 2009 ho pubblicato Teodolinda, il senso della meraviglia e nel Duomo di Monza mi sono imbattuta nell’affrsco dell’albero della vita proprio di Arcimboldo. Il mio personaggio, eclettico e coraggioso, pittore coreografo scenografo, è nato li: è uno degli artisti che hanno dato lustro al territorio lombardo, a cui sono molto legata.

Il romanzo è ricco di personaggi, alcuni storici altri di fantasia: quanto tempo hai impiegato per documentarti e immaginare i personaggi?

Tantissimo. Mesi. Ho consultato trattati di pittura, di danza, di botanica, di ricamo, per conoscere la struttura sociale e l’artigianato. Cantoni e Galizia sono esistiti; la fruttivendola è un escamotage letterario, così come Ludovica Crivelli e Ortensia (di cui ho scelto il nome legandolo agli orti). Volevo che fosse comunque un romanzo dal taglio liquido.

Sei molto prolifica: scriverai ancora di grandi lombardi in futuro?

Mi piacerebbe parlare di cuochi francesi. Sono molto legata alla cucina. Il mio romanzo Il cuoco del Papa ha avuto la prefazione di Gualtiero Marchesi ed è un argomento che mi attrae. Sono sempre più attenta alle immagini che al testo: mi piace essere molto descrittiva e cerco di lasciare spazio all’immaginazione, facendo percepire al lettore tutti i cinque sensi. Arcimboldo è uno degli artisti eccellenti in cui c’è un fortissimo connubio tra cibo e arte. Il quadro dell’Ortolano è di piccole dimensioni ma rappresenta una sfida: vedi cose diverse a seconda della prospettiva. Quando trovo un personaggio che mi appassiona, di solito mi colpisce un’immagine; tutti i miei personaggi, pur d’epoche diverse, hanno in comune la caratteristica d’essere stati appassionati nel proprio mestiere.

Hai scelto un registro linguistico molto particolare, a cavallo tra antico e moderno, perché?

È una mediazione: scrivo libri storici ma le venature devono essere emozionali e mi piace il tintinnio della parola. Alcune frasi sono state tratte da alcuni testi storici; il Comanini e il Gherardini hanno veramente pronunciato certe parole e Arcimboldo era pittore ma anche poeta, usava allegare ai quadri testi scritti da lui o dai critici. Gli editori in genere vorrebbero un taglio più asciutto e moderno ma la scelta e l’apprezzamento di un registro linguistico resta al gusto individuale.

L’ultima domanda per Ketty magni è dedicata all’arte della scrittura, a quelle piccole routine di cui abbiamo già parlato.

C’è ’è un posto dove scrivi o che t’ispira particolarmente?

Scrivo sempre casa, chiusa tra le pareti domestiche. L’ispirazione arriva di notte a mentre sgombra. Scrivo a mano, su quello che mi capita. Prendo appunti a penna e scrivo ovunque, anche sulle mani. Alcuni appunti li ho conservati ma sono molto caotici e disegnati.

Ketty Magni_Arcimboldo

Ketty Magni “Arcimboldo, gustose passioni”

Cairo Editore, 15 €

www.kettymagni.com