Segreti di famiglia

18 Luglio 2016
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segreti di famiglia

Segreti di famiglia

La tua famiglia sa veramente tutto di te? Segreti di famiglia di Joachim Trier racconta la scomparsa di una celebre fotografa di guerra e delle ripercussioni che la sua morte ha sulla sua famiglia. Quando l’opera di Isabelle Reed (la magnifica Isabelle Huppert) viene celebrata con una mostra retrospettiva a New York, il suo archivio e le sue ultime opere vengono riordinate dal figlio maggiore Jonah (Jesse Eisenberg, già candidato a un Oscar) che comincia a scoprire dettagli sconosciuti della vita materna. Nello stesso tempo il padre Gene (interpretato da Gabriel Byrne) è alle prese con le intemperanze adolescenziali del figlio Conrad (il giovane e talentuoso Devin Druid). I tre uomini hanno ricordi diversi di Isabelle e ognuno di loro deve riconciliarsi con i fatti del passato, scoprendo che nessuno conosceva tutti i segreti di Isabelle.

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, il film di Trier è un ritratto di famiglia di straordinaria raffinatezza e intensità.  La narrazione procede su due piani – uno più intellettuale e uno più emozionale – altrettanto coinvolgenti: da un lato la storia di Isabelle – che ruota attorno al difficile mestiere di fotografo di guerra-  e dall’altro le dinamiche di una famiglia che deve ritrovare un equilibrio.

Il personaggio di Isabelle Reed si ispira a diversi fotografi realmente esistiti e onestamente è stato il motivo scatenante che mi ha portato al cinema. Sullo schermo vedrai scorrere immagini ottenute grazie al sostegno di alcune grandi agenzie, come la celebre Magnum. La Huppert interpreta un personaggio enigmatico, quello di una grande professionista combattuta tra la un lavoro che considera una missione e il desiderio di partecipare alla vita della propria famiglia.

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È un conflitto in cui molte donne si possono riconoscere, anche senza fare un mestiere così estremo. L’ambizione di Isabelle, il suo lavoro difficile e tragico – “che qualcuno deve fare” – hanno un costo.

Jonah e Conrad hanno vissuto in maniera diversa il rapporto con la madre e ciascuno di loro conosce dettagli che gli altri componenti della famiglia ignorano. Gene è il ritratto di un padre moderno che presta attenzione alla vita emotiva dei suoi figli, cercando di comprenderli e aiutarli. La sfida più grande che affronta – forse uno degli aspetti più interessanti del film – è quello di far evolvere il rapporto con il quindicenne Conrad, apparentemente molto problematico e maggiormente colpito dalla perdita della madre.

La regia di Trier in realtà riesce a far vedere ogni avvenimento varie prospettive: quelle che apparentemente sembrano situazioni senza speranza per un personaggio, possono essere ribaltate da un altro, offrendo un finale ottimistico. Conrad, ad esempio, non è un ragazzo particolarmente isolato – un adolescente asociale con propensione alla violenza o al suicidio – ma possiede un talento artistico insospettato dai familiari – una sensibilità probabilmente ereditata dalla madre – e, incredibilmente, persino la consapevolezza del proprio valore.

Perché potrebbe piacerti andare a vedere Segreti di famiglia?

Certamente per conoscere qualcosa in più della fotografia di guerra – così attuale e così diffusa nelle nostre immagini quotidiane da non poter essere ignorata – ma anche per riflettere su alcune domande che generalmente si pongono in una famiglia. Perché ogni fratello vive in modo così diverso il rapporto con i genitori? Come trovare il modo di comunicare con un famigliare che sembra essersi allontanato?  Come rielaborare il lutto per una persona amata? Come comprendere i bisogni di un figlio o di un fratello?

Segreti di famiglia è solo un ottimo film e di sicuro non ha la presunzione di dare delle risposte ma, altrettanto certamente, stimola in maniera ottimistica l’approfondimento di un pensiero personale.

[articolo apparso su donnad.it]