Per me il vin brulé è sinonimo di mercatini natalizi gelidi e scoppiettanti di spirito delle feste, di raffreddori da curare in allegria, di serate attorno al fuoco ma soprattutto di pomeriggi in baita quando fuori nevica troppo forte per continuare a sciare.
Significa anche scegliere il vino giusto – sicuramente un buon vino, abbastanza morbido, un Teroldego o un Lagrein. Per chi non è solito frequentare il Trentino-Alto Adige ma altre montagne ed altri climi freddi, i vini giusti devono essere sempre eccellenti – un Cabernet, un Pinot nero, un Barolo, un Barbera o un Nebbiolo – giusto per citare quelli usati più comunemente. Se il vino non è buono, il risultato
COSA TI SERVE
- 1,5 litri di vino rosso
- 150 g di zucchero bianco (ti consiglio di provare anche lo zucchero Muscovado
- tutta la scorza di un’arancia e di un limone (taglia le scorze a spirale per toglierle più facilmente)
- 2 stecche di cannella
- 2-4 pezzi di anice stellato
- 2 chiodi di garofano
- una punta di noce moscata
- un paio di fettine di zenzero fresco decorticato
COME SI FA
Se hai tempo e aspetti ospiti, metti tutti gli ingredienti a infondere nella pentola fino a quando suoneranno alla porta.
Porta a ebollizione il vino – a fuoco basso – con zucchero e spezie. Il vino deve fremere, non bollire forte, per circa 5 minuti. A questo punto, prendi un fiammifero e dai fuoco ai vapori alcolici residui.
Versa il vino bollente – passandolo attraverso un colino per filtrare le spezie – nei bicchieri in cui avrai messo una fettina d’arancia fresca.