La moda di carta di Isabelle De Borchgrave

24 Ottobre 2016
Isabelle-de-Borchgrave-Tailleur-Bar-di-C.-Dior
Isabelle-de-Borchgrave-©-Andreas-von-Einsiedel

Isabelle-de-Borchgrave-©-Andreas-von-Einsiedel

Una rappresentazione teatrale ben riuscita è costituita da ottimi attori e da un complesso scenografico all’altezza della recitazione.

Nel caso della mostra “Moda di Carta”, le opere geniali di Isabelle de Borchgrave hanno come cornice Villa Necchi Campiglio, uno dei luoghi che amo di più a Milano.

Isabelle de Borchgrave è un’artista e stilista belga che dalla metà degli anni ’90 crea collezioni d’abiti di carta. Negli ultimi anni ha messo in scena quattro importanti collezioni, una che va da Elisabetta I a Coco Chanel, una dedicata alla Venezia del XIX secolo di Mariano Fortuny, una dedicata ai medici ed infine una dedicata ai Ballets Russes di Sergej Diagilev.

Nella mostra ambientata a Villa Necchi Campiglio, si possono vedere più di 30 abiti che dialogano con lo spazio di una casa che – attraverso la curatela del FAI – rimane magicamente viva e capace di trasmettere emozioni come se fosse un organismo che respira.

Basta entrare in uno degli ambienti della villa – ideata negli anni ’30 dall’architetto Piero Portaluppi – per sentire sussurrare dagli oggetti e dalle opere d’arte le storie di chi l’ha abitata, in una suggestione resa ancora più acuta dai modelli dell’istallazione.

Le creazioni ripercorrono un periodo della storia della moda che parte dalla fine ‘800 – con gli abiti da sera di C.F.Worth o il completo American Blue Navy – per proseguire con alcuni mostri sacri del ‘900Lanvin, Poiret, Chanel, Dior – con alcune punte di bellezza assoluta di alcune opere storiche, come il celebre abito di Maria Antonietta o quello di Elisabetta I.

La carta diventa seta, broccato, velluto, tulle, lino: piegata a mano, dipinta e incollata, si presta ancor meglio della stoffa a trasmettere lo splendore surreale e l’aura magica dei vestiti originali.

Parte tutto da un semplice foglio di carta e poi – grazie alla straordinaria padronanza dell’uso dei materiali – una velina si può trasformare in oro e merletto. Ogni abito o accessorio ha richiesto alla sua autrice un lavoro che è durato da un minimo di due settimane fino a più di due mesi.

Nello spogliatoio maschile, appare in controluce la rendigote di Gabriele d’Annunzio (1900), corredata di stivali; nella stireria, un tavolo è ricoperto di cuscini – apparentemente di damasco – su cui sono appoggiate scarpette preziose; la galleria degli armadi è tappezzata di kimono che rimandano all’abito in stile orientale delle sorelle Callot (1908). Naturalmente tutto è carta.

Per chi non si capacita di tanta abilità e grazia, nello spazio espositivo del sottotetto, un laboratorio mostra come vengono concepite le opere esposte e un documentario svela i trucchi dell’artista.

Isabelle-de-Borchgrave-Abito-da-sera-di-C.-F.-Worth-1881-Foto-Guido-Taroni-©-FAI

Isabelle-de-Borchgrave-Abito-da-sera-di-C.-F.-Worth-1881-Foto-Guido-Taroni-©-FAI

La visita promette emozioni ad ogni angolo: a chi è appassionata di storia della moda, a chi stravede per l’architettura borghese, a chi ama i mestieri d’arte, a chi si immagina vestita con un abito da camera Delphos color cipria, intenta a sorseggiare un tè, a chi vorrebbe essere la ragazza in bianco vestita da Coco, divisa tra partite a tennis e serate mondane.

INFORMAZIONI UTILI:

Moda di carta – Opere di Isabelle de Borchgrave a Villa Necchi Campiglio

Dal 20 ottobre al 31 dicembre 2016

Villa Necchi Campiglio – Via Mozart 14 – Milano

Orari: da mercoledì a domenica, dalle 10 alle 18.

Visite guidate circa ogni 15 minuti con volontari del FAI.